

I primi gatti domestici arrivarono in Europa solo 2000 anni fa
Molto più tardi del previsto, furono importati dalla Tunisia
Gli attuali gatti domestici arrivarono in Europa solo 2mila anni fa e il loro sito d'origine fu probabilmente la Tunisia: due distinti studi pubblicati su bioRxiv, una piattaforma che raccoglie articoli non ancora sottoposti alla revisione della comunità scientifica, guidati da Marco De Martino e Claudio Ottoni, dell'Università di Roma Tor Vergata, e da Sean Doherty, dell'Università britannica di Exeter, riscrivono la storia della diffusione dei gatti domestici europei, che sarebbe molto meno antica del previsto. La storia della diffusione dei gatti domestici si è dimostrata nel tempo un puzzle più difficile del previsto e tanti indizi avevano fatto supporre che i primi gatti domestici in Europa avessero iniziato a convivere con gli umani già circa 10mila anni fa, nel periodo Neolitico. Ma da una serie di nuove più sofisticate analisi genetiche e datazioni al radio carbonio di quasi 100 siti tra Europa e Nord Africa i ricercatori hanno ora scoperto che i gatti domestici apparvero in Europa in due ondate: la prima nel I secolo d.C., durante il primo periodo imperiale romano, e la seconda pochi secoli dopo. Gatti che probabilmente avevano origine dalla regione dell'attuale Tunisia e importati dal commercio di epoca romana. In Sardegna invece alcuni primi gatti domestici vennero introdotti già nel II secolo a.C., dando origine all'attuale popolazione selvatica dell'isola. Conclusioni che obbligano a riscrivere quanto ritenuto finora sulla diffusione dei gatti domestici in Europa e che trova supporto anche dal lavoro dei ricercatori britannici, realizzato dall'analisi di ossa antiche provenienti da 206 siti. Anche questo studio indica come luogo di origine la Tunisia e suggerisce la presenza di un maggior numero di ondate di arrivo dei gatti. Le prime ondate, secondo lo studio britannico avvennero relativamente prima, già nel primo millennio a.C.: secoli prima rispetto a quanto indicato dai ricercatori italiani ma comunque molto più tardi di quanto ritenuto finora.
K.Leung--ThChM