

Aifa, in arrivo da Ema 112 nuovi farmaci, 31% sono antitumorali
2025 altro anno record. Anche vaccini, malattie rare e Alzheimer
Dall'Alzheimer agli antitumorali, un'ondata di nuovi farmaci è in arrivo entro l'anno. Dopo il 2024 è infatti atteso un altro anno record con l'approvazione di 112 nuovi medicinali da parte dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), di cui 57 contenenti nuovi principi attivi. Di questi 27 per le malattie rare. Il 31,6% dei farmaci in valutazione sono antitumorali. Attesi inoltre nuovi vaccini contro pertosse, virus sinciziale e Chikungunya. Le novità sono illustrate nel rapporto 'Horizon Scanning 2025' appena pubblicato da Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Dopo un 2024 record di medicinali autorizzati rispetto all'anno precedente, anche il 2025 si avvia dunque a confermare l'onda lunga dei nuovi farmaci, che con il via libera dell'Ema si apprestano a migliorare le prospettive di cura, soprattutto in campo oncologico e neurologico. In ambito onco-ematologico è appena stato approvato dall'Ema un nuovo farmaco contro il mieloma multiplo, recidivante e refrattario e si è in attesa di parere per un medicinale per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta a cellule B refrattaria o recidivante. Atteso entro l'anno il semaforo verde anche per la prima terapia genica contro il tumore alla vescica ad alto rischio, che non risponde ad altri trattamenti, e per altri medicinali contro melanoma, tumore polmonare e tumore della mammella. Una parziale frenata si registra invece per i nuovi farmaci contro l'Alzheimer. Riguardo al Donanemab, medicinale destinato al trattamento della malattia in stato precoce, l'Ema ha ritenuto che "i benefici non fossero sufficientemente grandi da superare il rischio di eventi potenzialmente fatali dovuti ad anomalie di imaging correlate all'amiloide, che comportano gonfiore e potenziali emorragie". La Commissione europea ha invece confermato l'autorizzazione all'immissione in commercio di Lecanemab, l'altro farmaco di nuova generazione indicato per le forme precoci di Alzheimer, su cui l'Ema aveva espresso a novembre parere favorevole. Atteso invece l'esito della valutazione dell'Ema per Blarcamesine, il farmaco che in base agli studi sperimentali ha migliorato le capacità cognitive del 14% dopo 70 settimane di trattamento. La capacità di svolgere le attività della vita quotidiana è migliorata dell'8% nello stesso sottogruppo di pazienti.
C.Fong--ThChM