Leucemia linfatica cronica, Ue autorizza Pirtobrutinib
In adulti con malattia recidivante consente controllo malattia
La Commissione Europea ha autorizzato l'uso di Pirtobrutinib, sviluppato da Lilly, per il trattamento degli adulti con leucemia linfatica cronica (Cll) recidivante o refrattaria, già trattati in precedenza con un inibitore della Btk (tirosin-chinasi di Bruton). La Cll è la forma più comune di leucemia negli adulti, con un'incidenza di circa 4,92 casi ogni 100mila persone all'anno in Europa. Già approvato per il linfoma mantellare (Mcl), Pirtobrutinib consente di controllare la malattia anche nei casi più complessi. L'approvazione si basa sui risultati dello studio clinico di Fase 3 Bruin Cll-321. "L'approvazione europea rappresenta un passo cruciale nell'estensione delle opzioni terapeutiche dei pazienti con Leucemia Linfatica Cronica - spiega Paolo Ghia, Direttore Programma di Ricerca Strategica sulla Leucemia Linfatica Cronica all'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e Professore Ordinario di Oncologia Medica all'Università Vita-Salute San Raffaele -. La leucemia linfatica cronica è la forma più comune di leucemia negli adulti. Nel 2024, in Italia, sono stati stimati circa 2.750 nuovi casi. La malattia ha un andamento clinico eterogeneo. Una percentuale significativa di pazienti non presenta sintomi, arriva alla diagnosi in seguito a controlli eseguiti per altri motivi e rimane stabile per molto tempo, senza necessità di terapia. Quando la malattia progredisce, determina sintomi come anemia, ingrossamento dei linfonodi, piastrinopenia o ingrossamento della milza. In questi casi diventano fondamentali i trattamenti". "I pazienti sono, nella maggior parte dei casi, anziani, spesso con comorbidità determinate anche dall'età avanzata - spiega Alessandra Tedeschi, Specialista Ematologo della Struttura complessa di Ematologia, Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano -. Questi pazienti presentano una malattia ad andamento cronico che, dopo il trattamento di prima linea, può andare incontro a recidiva. Da qui l'importanza dell'approvazione europea di Pirtobrutinib. Si tratta di un inibitore di Btk di nuova generazione, caratterizzato da un meccanismo d'azione innovativo. Differentemente dagli inibitori covalenti della Btk che si legano in maniera irreversibile ad uno specifico aminoacido, Pirtobrutinib possiede la peculiarità di inibire Btk attraverso interazioni reversibili e con vari altri aminoacidi. Ci auguriamo che sia reso disponibile dall'agenzia regolatoria quanto prima anche in Italia", conclude.
N.Lo--ThChM